L'USB PARTECIPA ALLE RSU 2018 DEL PUBBLICO IMPIEGO

Terni -

APPELLO AL VOTO DELL’UNIONE SINDACALE DI BASE

 

Dal 17 al 19 aprile prossimo, si voterà per il rinnovo delle R.S.U. (Rappresentanze Sindacali Unitarie) nei Comuni, Province, alla Regione, Camera di Commercio, ed in tutti quegli enti che formano il comparto delle Funzioni Locali e del Pubblico Impiego.

L’USB della Provincia di Terni si schiera al fianco dei lavoratori di questo importante settore allo scopo di favorire un momento di grande democrazia e partecipazione e contro tutte le speculazioni elettorali e politiche che certamente non mancheranno.

Assistiamo da lungo tempo a scelte che hanno progressivamente ridotto i servizi pubblici, in favore delle privatizzazioni ed esternalizzazioni, azioni che gli amministratori locali spesso giustificano additando il quadro di ristrettezze economiche imposto per la gestione dei servizi e i numerosi vincoli di ordine finanziario e

contabile, primo fra tutti il rispetto del patto di stabilità interno.

Il pubblico impiego, insieme all’intero sistema dello stato sociale, viene da tempo progressivamente smantellato attraverso i continui tagli al personale ed il blocco delle assunzioni. Il risultato è ben visibile e sotto gli occhi di tutti: una sanità pubblica privata di personale e posti letto, per la quale il principio di universalità e generalità

dei servizi sempre più rappresenta una chimera, un sistema di trasporto pubblico locale inadeguato e poco sicuro, poste, acqua, energia messe sotto il controllo e gestione diretta di privati, che alzano i costi dei servizi sempre più difficilmente accessibili per quelle classi sociali deboli e colpite duramente dalla crisi economica indotta dalle scelte regressive dell’Europa e della Troika.

Forti anche le responsabilità del sindacato tradizionale in questo contesto di deterioramento dello stato sociale

che ha intenzionalmente, ed anche per profonda incapacità, fallito nel proprio ruolo e, invece di battersi per i diritti dei lavoratori, ha il più delle volte accompagnato le scelte di una politica che è braccio armato delle scelte liberiste e di abbattimento del quadro dei diritti e dello stato sociale. E’ mancata dall’agire sindacale la scelta

necessaria di una reale e coerente contrapposizione verso le pratiche delle amministrazioni locali e dello Stato centrale.

Da pochi giorni è stato sottoscritto con il Governo, dopo 9 anni di blocco, un rinnovo di Contratto che, anche per le Funzioni Locali è al ribasso e peggiorativo delle condizioni materiali dei lavoratori che si caratterizzano per retribuzioni tra le più basse d’Europa ed organici invecchiati ed insufficienti nei numeri e dotazioni.

Una preintesa sottoscritta al solo scopo di accompagnare il Governo verso una fase pre elettorale e che conserva tutti gli elementi di penalizzazione, a partire dalla retribuzione, che non tiene conto nemmeno della perdita dell’inflazione. Peggiorativo anche sul versante normativo e regolamentare, vista la presenza di un sistema di

premialità confermato nelle mani di una dirigenza dimostratasi inadeguata. Una ipotesi di accordo che conferma un quadro pesante di sanzioni disciplinari e di limiti alla fruizione di agibilità e che, come già avvenuto per altri comparti del Pubblico Impiego, conferma la svendita dei diritti, in cambio di welfare consegnato ai privati ed assicuratori.

La Federazione provinciale di Terni è fortemente impegnata per accrescere la propria presenza sul territorio e nei posti di lavoro, presentando liste e candidati.

Siamo fermamente convinti che nessuno, meglio degli stessi lavoratori, possa assumere le decisioni e scegliere le linee di intervento, nella specificità del proprio posto di lavoro. La criticità sofferta dalle principali istituzioni ternane, il Comune di Terni in dissesto finanziario, la Provincia che con grande sforzo tenta di

riguadagnare un ruolo e funzione devastato da pessime controriforme, una Regione che fatica a perseguire l’obiettivo di Ente di governo di un territorio sempre più caratterizzato da drammatica crisi economica, aziendale ed occupazionale, un quadro insomma che richiede un rilancio e maggiore impegno in termini di militanza e presenza da parte dei lavoratori, che devono necessariamente superare il concetto di delega che tanti danni ha prodotto nella gestione dei percorsi e vertenze che li riguardano.

La Federazione provinciale mette a disposizione dei propri delegati e delegate organizzazione e competenze.

Il resto spetta ai lavoratori, perché con l’Unione Sindacale di Base è il lavoratore il vero protagonista!