COMUNE DI TERNI -LE PAROLE NON SONO FATTI

Terni -

Appare del tutto evidente, come questa Giunta voglia farci abituare ad una gestione delle relazioni sindacali operata a mezzo di esternazioni estemporanee consegnate alla stampa e che nulla apportano alla macchina comunale. Un agire funzionale solo a dimostrare la propria esistenza, stante l’assenza evidente di proposte concrete.

Tra le ultime, riteniamo gravi le prese di posizione dell’Assessora al personale, circa i lavoratori in part-time.

Rappresentare questi lavoratori come approfittatori, è stato uno scivolone incomprensibile. Ci si intromette in scelte personali, del tutto legittime e contrattualmente previste, relegate tra la sfera dei “diritti”, una sfera che evidentemente è diventata persino irritante per questa politica di bassa lega.

Se poi si accerteranno inadempienze tali da dover revocare i provvedimenti di attribuzione di alcuni part-time, ci aspettiamo che vengano rimosse, sanzionando chi le ha permesse.

Se invece sarà una scelta politica di questa amministrazione, oltre che a ritenerla sbagliata, ne sarà verificata tutta la legittimità.

Se però guardiamo i numeri, rischiamo di scadere nel ridicolo. Si tratta infatti di pochissime persone con contratti di lavoro che arrivano anche a 30 ore, in luogo delle 36 previste per il tempo pieno; un niente quindi.

Mentre ci si diverte e si prende tempo con queste pindariche esternazioni, questa Amministrazione sembra aver dimenticato che i lavoratori stanno ancora aspettando la definizione del salario accessorio per l’anno in corso. Siamo a fine novembre ed i dipendenti comunali non conoscono ancora l’ammontare economico dovuto per remunerare le indennità contrattualmente previste, nonché la produttività. Ormai tutte le questioni sollevate dalle contraddizioni contenute nel nuovo CCNL, sono state da tempo dipanate ed è ben chiaro che, se la costituzione del Fondo per l’anno 2018 non avviene entro dicembre, i lavoratori rischiano di perdere la produttività.

Così come è urgente iniziare la discussione sul nuovo Contratto Integrativo Decentrato che, visti i tempi, non potrà che essere costruito a stralci o con accordi ponte. Pensiamo sia doveroso partire con accordi che riguardano le nuove indennità previste dal CCNL, in modo che si possa procedere almeno con la loro erogazione da gennaio 2019, senza aspettare ulteriormente ed evitando in tal modo danni ai lavoratori.

Sulle assunzioni e sulle esternazioni circa la particolare attenzione che questa Amministrazione, a parole, afferma di avere per i Servizi Educativi, va rilevato come, tra i profili individuati che fanno parte dei 60 posti previsti nel piano triennale dei fabbisogni e per le quali è stata richiesta e sembra ottenuta (sempre notizie di stampa…), l’autorizzazione da parte del Ministero competente, NON compaiono quelli di Istruttore Didattico ed Istruttore Educativo, cosa che rende impossibili eventuali stabilizzazioni del personale precario che, per più di un decennio, ha consentito la sostenibilità e contribuito a garantire l’alta qualità di un servizio di primaria importanza, come quello dei Servizi Educativi Comunali.

Per questo, nella prossima RSU, porteremo la proposta di fare quello che un sindacato fa in casi come questi, ove la controparte continua a parlare sui giornali senza mai discutere, eludendo le prerogative del sindacato.

Proporremo la messa in stato di agitazione del personale del Comune di Terni (come tra l’altro già anticipata da altra O.S.), ed un’assemblea generale per decidere insieme ai lavoratori le azioni da mettere in campo. Conseguentemente chiederemo, come da prassi legislativa, di far intervenire il Prefetto di Terni tramite la richiesta di attivazione della procedura di raffreddamento, prevista quando alcuni tipi di protesta riguardano servizi essenziali, quali sono quelli erogati dal Comune.

Abbiamo bisogno di fatti…delle chiacchere siamo stufi, perché come si dice “le chiacchere non fanno farina”