La lotta tra la Camera di Commercio di Perugia e quella di Terni si sta giocando sulla pelle dei dipendenti di Unioncamere Umbria.

Terni -

Continuano a giocare allo scaricabarile le due Camere di Commercio dell’Umbria, che sulla vicenda della messa in liquidazione di Unioncamere non trovano un accordo per mere questioni di bottega, infischiandosene del futuro dei lavoratori.

Anche il liquidatore ha una responsabilità diretta nella gestione della vicenda, perché sembra non aver colto in pieno la situazione in cui è stato catapultato, avendo già reso esecutivi atti che per USB sono condizionati da evidenti vizi di legittimità, oltre che di merito.

Nel frattempo, nonostante la sospensione per 30 giorni, il licenziamento dei dipendenti diventerà effettivo il 31 luglio e l’accordo tra le Camere di Commercio ancora non si vuole trovare, visto che sono evidentemente troppo impegnate a cercare dei capri espiatori per non risolvere il problema.

Auspichiamo che nei prossimi giorni si trovi una soluzione che garantisca i livelli occupazionali per i lavoratori coinvolti, altrimenti la nostra organizzazione sindacale, che ha già attivato azioni legali, ė pronta e determinata a denunciare alla Procura della Repubblica competente le illegittimità poste in campo dalle due Camere di Commercio nel gestire questo percorso e le responsabilità del liquidatore.

La prossima settimana è prevista una conferenza stampa per approfondire la vertenza Unioncamere Umbria e la riforma del sistema camerale regionale, dopo il ricorso presentato dalla Camera di Commercio di Terni, accolto dal Consiglio di Stato e rinviato alla decisione della Consulta.

02 luglio 2019

 

USB P.I. ENTI LOCALI USB FEDERAZIONE REGIONALE UMBRIA