14 NOVEMBRE, GIORNATA DI LOTTA E SCIOPERO SOCIALE A TERNI
La manifestazione del Sindacalismo di Base, dei movimenti e degli studenti iniziata davanti ai cancelli dell’AST si è conclusa davanti la Prefettura di Terni, dove il Prefetto ha ricevuto una delegazione dei 10 soggetti che hanno aderito alla protesta.
Tutti i partecipanti all’incontro, in considerazione delle diverse sensibilità, hanno segnalato al Rappresentante del Governo la insopportabilità dell’aumento delle disuguaglianze e del restringimento dei diritti, dissentendo per le attuali politiche economiche e sociali.
Sostanzialmente, si è illustrato, anche con esempi specifici, come la precarizzazione del lavoro e della vita non offra certo una progettualità che porti ad un progresso della maggior parte dei cittadini e dell’ambiente, bensì al loro sfruttamento.
La USB ha espressamente chiesto al Prefetto di intervenire, per quanto di sua competenza, affinchè lo Stato riacquisti ed eserciti la SOVRANITA’ nei confronti del territorio e delle produzioni più importanti (ora appannaggio dei grandi gruppi industriali) a tutela della collettività.
In particolare, per la vertenza AST, in sede Istituzionale la USB ha proposto che il Governo si faccia promotore della nazionalizzazione dell’azienda, nei modi (in maniera diretta o indiretta) e nei termini più confacenti alla normativa vigente.
In attesa che venga messa a punto questa svolta, che metta fine sia ai ricatti della multinazionale che alla salvaguardia del territorio, la USB ha descritto al Prefetto come la stipula di un “contratto di solidarietà” (sul modello di quanto accaduto alla Volkswagen nel 1993) possa nell’immediato scongiurare il disegno di un definitivo ridimensionamento del polo siderurgico umbro e il mantenimento di tutti i livelli occupazionali.
Il Prefetto di Terni ha dimostrato sensibilità nell’ascoltare e nel voler comprendere tutte le istanze e le proposte della delegazione dei manifestanti, rendendosi disponibile, da subito, ad un incontro tra le Parti e le Istituzioni per sbloccare la situazione di stallo delle acciaierie oltre ad una possibile considerazione di un contratto di solidarietà.