Aggressione Perugia, USB: oggi più che mai antifascismo militante
L'USB – Federazione Umbria - condanna fermamente quanto accaduto martedì notte a Perugia, dove due militanti della lista Potere al Popolo sono stati aggrediti da neofascisti.
Questa è la prima campagna elettorale nella storia della nostra Repubblica democratica nella quale vengono messe in rilievo, anche sui media nazionali, le forze fasciste, facendo seguito a un'azione di sdoganamento ormai in atto nel dibattito pubblico da almeno un decennio e che sta colpevolmente aumentando il livello di tensione sociale.
Tutto questo avviene in una fase di crisi profonda del capitalismo, tipica condizione in cui storicamente le forze capitalistiche hanno utilizzato la minaccia fascista per conferire nuovo ordine e stabilità al sistema.
Questo si ravvisa, altresì, nei rapporti di forza nei luoghi di lavoro.
Le leggi che hanno sferrato un attacco mortale ai diritti dei lavoratori, come il Jobs Act e la legge Fornero, sono provvedimenti che ci parlano di una nuova modalità di gestione dei luoghi di lavoro, dove gli spazi di agibilità ed i diritti dei lavoratori sono sempre più ridotti e il controllo da parte del padronato è sempre più soffocante.
Risulta quindi per USB essenziale ribadire che oggi più che mai l'antifascismo non è solo culturale, ma è soprattutto militante: oltre alla pretesa della messa al bando delle organizzazioni che si rifanno al fascismo, così come prescritto dalla nostra Costituzione, dalla legge Scelba e Mancino, l'antifascismo è per noi presidio nei luoghi di lavoro, nelle città, nelle periferie, per riconquistare spazi di democrazia reale, sempre mettendo al bando e condannando qualsiasi intervento od episodio caratterizzato dalla violenza.