Ai lavoratori ed alle lavoratrici della Cooperazione sociale di Terni
Carissimi e carissime,
nel corso degli ultimi due anni siamo stati impegnati a costruire la Federazione USB di Terni, come risposta ad un bisogno di rappresentanza dei lavoratori e lavoratrici ternane, che sempre più era diventato impellente.
Da tanto, troppo tempo, coloro che dovrebbero rappresentare gli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici, non stanno svolgendo il proprio ruolo; gli esempi sarebbero molti, ma ne citiamo due, uno più antico e l’altro più recente.
Il ridisegno del welfare sul territorio ternano nel 2010 e la vicenda delle mense e delle scuole d’infanzia di questi mesi.
In ambedue i casi, le confederazioni sindacali che dovevano prioritariamente rappresentare gli interessi di lavoratori ed utenti, hanno preferito seguire i “desiderata” dell’amministrazione di turno.
Anche sul piano nazionale la situazione non è delle migliori: la recente riforma del terzo settore introduce un nuovo scenario.
Quello che emerge, anche dalla definizione di “impresa sociale” è una visione di nuovo “welfare” che di fatto si traduce in quello che già abbiamo iniziato a conoscere anche qui a Terni: riduzione dei fondi dedicati, esternalizzazioni, appalti, subappalti e soprattutto tanto lavoro precario, sfruttato e sempre più gratuito. Una nuova frontiera dell’imbarbarimento e della schiavitù del lavoro dipendente.
Di questo parlano le centinaia di situazioni che abbiamo denunciato, sul piano nazionale, ma anche locale, di opacità e malaffare dentro gli appalti, del sistema delle tangenti, di Mafia Capitale, dove pezzi fondamentali di welfare vengono appaltati al privato senza alcun controllo e direzione da parte del pubblico.
In questo quadro si inserisce appunto “l’impresa sociale” (quella differente dalle Cooperative Sociali) che potrà remunerare il Capitale Sociale con limiti analoghi a quelli delle cooperative e avrà agevolazioni fiscali e che potrà redistribuire gli utili, fatta salva la destinazione prioritaria degli stessi al conseguimento dei fini sociali per i quali è nata la società.
Già conosciamo le “ampie zone di grigio” nelle quali operano diverse cooperative sociali; non è difficile immaginare che questa nuova formulazione, sostenuta da solerti esperti, possa aprire le porte ad una nuova era di sfruttamento e precarietà nei servizi pubblici e nel lavoro dipendente.
A tutto questo CGIL, CISL, UIL non hanno opposto che flebili balbettii…. Ma potremmo dire la medesima cosa sulla riforma pensionistica in corso, sui mancati stanziamenti per il rinnovo dei contratti, sui tagli alla sanità ed al welfare. Il silenzio più assordante, a parte qualche laconico comunicato.
L’USB ha già messo in campo una giornata di mobilitazione e sciopero lo scorso 21 ottobre su una piattaforma intitolata “voglio lavoro e stato sociale” e continua nel suo percorso rivendicativo.
Perchè riteniamo serva un SINDACATO FORTE, AUTONOMO, INDIPENDENTE, CONFLITTUALE: un Sindacato, in particolare nel privato sociale, che rappresenti i bisogni ed i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del settore, che sappia farsi carico anche dei bisogni degli utenti, dentro però un progetto di qualità dei servizi e qualità del lavoro degli operatori che vi operano.
Non è possibile che i tagli sul sociale siano scaricati su operatori ed utenti. Occorre definire progetto, priorità e percorsi condivisi.
Per questo, per rappresentare e tutelare i bisogni materiali quotidiani (turni, ferie, orario, malattia, permessi), ma anche per costruire una proposta alternativa sul welfare ternano, vi chiediamo di lavorare con noi, di costruire insieme una proposta e piattaforma rivendicativa che intendiamo confrontare con le controparti della cooperazione sociale locale, ma anche con le Amministrazioni che detengono “i cordoni della borsa”.
Come i tanti lavoratori dell’Igiene Ambientale, dei Comuni, della Provincia, del terziario e di diversi altri servizi ternani,
iscrivetevi ad USB.
Perché insieme siamo imbattibili.
Terni, 02 novembre 2016