CID: UN TEATRINO CHE I LAVORATORI NON MERITANO
E’ bene ricordare a tutti i lavoratori del Comune di Terni che, per la prima volta nella storia dell’Ente, il Contratto Integrativo Decentrato, scaturito da un CCNL arrivato dopo ben 9 anni di blocco, non ha ottenuto il consenso unitario ed unanime della RSU e dei sindacati presenti nell’Ente, ma solo della CISL e della UIL. Ecco perché mal si comprende l'entusiasmo evidenziato dall'Assessora al Personale ed ancora meno i complimenti di alcuni esponenti della Giunta, visto che l’obiettivo politico in capo all’Amministrazione e cioè la più ampia condivisione possibile dell’accordo, è miseramente fallito di fronte alla spaccatura del fronte sindacale. Nemmeno la presenza della rappresentante della Giunta al tavolo della contrattazione, non certo da uditore interessato, come vorrebbe il nuovo CID, ma come parte integrante ed attiva della delegazione trattante, è riuscita ad ottenere quella massima condivisione, alla ricerca della quale è stato ritirato il precedente accordo.
Una scelta che evidenzia chiaramente la volontà dell’Amministrazione di scegliersi gli interlocutori considerati più confacenti, per rispondere più a logiche interne alla Giunta, piuttosto che utile alla ricerca di soluzioni per le problematiche dei lavoratori.
Il CID sottoscritto palesa vizi di legittimità concreti, sia nella parte che riguarda le relazioni sindacali, che in quella che più interessa i lavoratori e cioè quella delle indennità e del riconoscimento del merito.
Sul fronte delle relazioni sindacali, si è agito nel tentativo pavido di provare a zittire una componente sindacale scomoda come l’USB e si vorrebbe impedire addirittura agli stessi componenti la RSU di poter far sentire la propria voce ai lavoratori, attraverso il divieto di utilizzo delle mail, prerogativa riconosciuta nel testo dell’accordo al solo coordinatore. Una cosa illegittima e gravissima, già solo per averla pensata.
Per la prima volta inoltre, un'amministrazione si preclude alla possibilità di ascoltare, anche su tavoli separati, le idee e le sensibilità di tutte le OO.SS. sulle tematiche che riguardano i lavoratori, mostrando in tal modo un’ingenuità di altri tempi e creando una sorta di apartheid per coloro che hanno liberamente e democraticamente scelto di farsi rappresentare da sindacati estranei al sistema “confederale”.
Non è possibile credere che non si voglia comprendere la netta differenza tra un’interlocuzione politica con rappresentanti della Giunta su vari temi, anche contrattuali, e la contrattazione vera e propria: per questo la nostra indignazione sale e forniremo mandato allo studio legale di USB di intervenire per comportamento antisindacale.
Una discriminazione che non facciamo fatica ad immaginare in capo alla Lega, ma molto più dissonante se ad esprimerla è un esponente di quel partito che un tempo si chiamava “Popolo delle Libertà”.
Ci sentiamo di rassicurare comunque l’Assessora, perché in ogni caso troverà la nostra O.S. attiva e pronta a far conoscere il proprio punto di vista e la verità ai lavoratori, nonostante gli squallidi tentativi messi in campo per silenziarci.
Nel merito, questo CID ha ben poco di meritocratico, visto che si prevedono ancora indennità la cui erogazione a pioggia è mascherata da criteri ridicoli, che non riconoscono le peculiarità di alcune attività lavorative. La differenziazione del premio individuale, con la quale il CCNL intendeva premiare quei dipendenti che raggiungono meriti più elevati, viene volontariamente annacquata e sterilizzata. Di quale meritocrazia parla l'Assessora?
Per la formazione per ora si prevedono zero euro, per il futuro si vedrà. Spunta la formazione on-line o addirittura si utilizzeranno, “gratis” le professionalità interne. Si prevedono infatti docenze fornite dagli stessi dipendenti, (“salgono in cattedra”, come dice chi aveva promesso di recuperare per la formazione centinaia di migliaia di euro).
Capitolo particolare per la Polizia Locale ove si evidenzia una malcelata avversità contro questo settore. Si frantumano pericolosamente i rapporti interni al Corpo, attribuendo un’indennità differenziata tra chi presta servizio all'esterno, con l’obiettivo di recuperare risorse per incentivi una parte dei quali verrà destinata anche ad agenti che svolgono la propria attività prevalentemente in ufficio. Viene previsto un limite di spesa il cui ammontare non permetterà l'erogazione di questa indennità per intero, determinando una riduzione che la porterà a livelli inferiori all'indennità di condizioni lavoro (ex rischio e disagio) percepito dagli altri dipendenti comunali. Poi si riempiono la bocca con la “sicurezza”. Almeno stessero zitti!
Si prevede anche un’altra indennità di 500 Euro per il personale della Centrale Operativa della Polizia Locale, “in ragione delle peculiari responsabilità ad esso assegnate”, senza specificare di quali responsabilità si sta parlando, mentre si evita di inserire una norma prevista dal CCNL, che permetterebbe di recuperare utili risorse facendo pagare i servizi ai privati che organizzano manifestazioni, ove si prevede l'impiego degli agenti della PM. Un impiego che oggi viene pagato con il Fondo del salario accessorio.
Capitolo Progressioni Orizzontali: ci si inventa una quota del 70% dei beneficiari come specchietto per le allodole, cosa che invece potrebbe rilevarsi un boomerang. Primo, perché rischia di avere l'effetto opposto a quello immaginato e potrebbe rilevarsi penalizzante se non addirittura clausola illegittima, secondo, perché si possono prevedere tutte le percentuali che vuoi, ma se non hai le risorse necessarie non si può fare proprio niente.
Ci sarebbe molto altro da evidenziare e molto da specificare più compiutamente. Lo faremo a breve non appena ne avremo parlato con l'Assessora, che si è dichiarata disponibile ad incontrarci. Lo faremo davanti al Prefetto con il quale dobbiamo ancora definire la vertenza, nella quale USB è protagonista insieme agli altri sindacati.
Nel frattempo consigliamo all’Assessora ed a tutta la Giunta, di mantenere un profilo molto più basso di quello sino ad ora tenuto, sullo straordinario ed unico accordo, e di imparare a fidarsi meno di chi incensa e di più di chi critica, meno di chi passa in pochi istanti da richieste di dimissioni a complimenti adulanti e più di chi mantiene un rapporto critico, ma equilibrato e soprattutto coerente. Ne vedremo delle belle!
Terni, 15 luglio 2019
La Federazione USB-Comune di Terni