COMUNE DI ORVIETO: NO ALLA CENTRALE DI SMISTAMENTO, Sì AL PROFILO PUBBLICO DEI SERVIZI
C'era un tempo in cui la gestione della cosa pubblica era un servizio a favore della collettività.
Farebbe sorridere, se non fosse drammatica, l'affermazione del Sindaco "Gare pubbliche su tutto. Evviva la legalità"...
Il ruolo di un’Amministrazione, e del suo Sindaco che dovrebbe essere (sigh!) la sua massima espressione, non è quello di fare la "centrale di smistamento" a soggetti terzi delle attività pubbliche.
Certo, non abbiamo mai pensato che un comune di modeste dimensioni, come quello di Orvieto, possa eseguire in proprio lavori pubblici, opere edilizie e quant'altro, ma le attività sociali, educative, culturali, sono da sempre "parte viva" dell'attività di ogni comune che si rispetti e gestite prevalentemente in maniera diretta, non per creare monopolismi, ma perché solo con la presenza costante - che deriva dalla gestione diretta - è possibile interpretare e meglio rispondere alle esigenze del territorio.
Le ubriacature liberiste del "privato è bello" degli ultimi decenni, ci hanno restituito un impoverimento dei servizi pubblici locali (complessivamente intesi, economici e non economici), un loro degrado complessivo, un peggioramento consistente delle condizioni materiali di lavoro degli operatori (le vicende non solo locali, ma anche nazionali, del mondo cooperativo e profit insegnano al riguardo) e costi superiori per i cittadini rispetto a quelli che si sarebbero avuti con la gestione diretta.
Da tempo stiamo sostenendo che occorre non solo "una regia", ma anche la gestione pubblica dei servizi pubblici (in particolar modo quelli sociali, educativi e culturali, che sono parte fondante del benessere di una comunità).
In questo senso, le proposte che abbiamo avanzato per la gestione del Teatro Mancinelli, ma anche di altre attività, non sono "improbabili", ma fanno riferimento a consolidate esperienze già presenti sul territorio nazionale e sono sostenute da legislazione dello Stato italiano.
Se il concetto di "legalità" del Sindaco passa attraverso l'abdicazione a svolgere un ruolo pubblico, con la conseguente privatizzazione di tutte le attività "core", fondamentali dell'Amministrazione, riservando a se stesso ed all'esecutivo da lui diretto il ruolo di "centrale di smistamento", ce ne faremo una ragione.
Noi siamo ancora affezionati ad un’idea di gestione della cosa pubblica, che parta dal concetto di persone al servizio della collettività, coinvolgimento e partecipazione della stessa nella costruzione delle proposte di risoluzione dei problemi locali e della piena valorizzazione delle competenze.
C'è stato un tempo in cui gli Amministratori rispondevano a queste caratteristiche.
Se il Sindaco e la sua giunta intendono invece fare solo gli ufficiali di una “centrale di smistamento", lo precisino: probabilmente potremmo trovare sul territorio imprese private che lo possono fare meglio, con maggiori profitti per i cittadini.
Se invece intendono, assieme alla politica locale, avere uno scatto di dignità, ritornando ad occuparsi della "cosa pubblica", ce lo facciano sapere.
In un caso o nell'altro, noi non abbandoneremo questo territorio ed i lavoratori e metteremo in atto tutte le iniziative necessarie per raggiungere un risultato che, oltre alla trasparenza ed alla legalità - che per noi sono presupposti scontati e propedeutici a qualsiasi attività - garantiscano il benessere della collettività nella quale viviamo.
USB Federazione Provinciale di Terni