COMUNE DI TERNI: NON POSSIAMO ASPETTARE…BISOGNA ANDARE AVANTI!
L’Assessore al Personale e Bilancio, nell’incontro che ebbe a fine marzo con l’USB, ma anche in quello avuto con la RSU, dimostrò attenzione ed interesse rispetto ad alcuni punti portati alla sua attenzione:
- ripristino dell’acconto sulla produttività,
- cancellazione del limite del 50% per le progressioni orizzontali,
- inserimento della parola “minimo” al limite temporale dei due anni per la partecipazione alle stesse progressioni, in maniera da potere, se ci fossero disponibilità economiche, salvaguardare anche coloro che ancora non le hanno fatte,
- un’approfondita riflessione sul metodo con il quale dal 2010 questa amministrazione ha agito per la diminuzione del salario accessorio, determinando tagli per quasi 450.000 €.,
- verifica e pagamento delle indennità di progettazione per il personale Tecnico.
Queste tematiche, insieme ad altre rappresentate sull’organizzazione e sulla dirigenza, avevano suscitato l’interesse dell’Assessore stesso, il quale ci aveva anche detto che, dopo la risposta del Ministero e della Corte dei Conti sul piano di rientro, ci saremmo potuti rivedere per trasformare alcune convergenze di intenti in atti concreti.
Non risultano ancora pervenute all’A.C. i pareri da parte della Corte dei Conti e del Ministero sul piano di rientro, ma intanto il bilancio è stato approvato e, nonostante tutto, crediamo che non sia più rinviabile iniziare una discussione tra A.C., RSU ed OO.SS., per determinare un cambiamento deciso in ordine alla contrattazione decentrata, rendendola più rispondente alle necessità dei servizi e delle lavoratrici e lavoratori.
Soprattutto perché intanto alcune cose stanno succedendo.
In BCT, ad esempio, si è giunti ad un accordo per la chiusura al pubblico nelle 2 settimane a cavallo di Ferragosto. Ciò permetterà un giusto lavoro di catalogazione, una pulizia più approfondita, sempre in attesa che l’amministrazione metta mano seriamente alla ristrutturazione di uno stabile diventato il cuore infartuato della cultura in città.
Nei Servizi Educativi si sta invece cercando di approvare un regolamento per contingentare il giusto numero di personale in caso di sciopero, al fine di garantire il rispetto della legge in materia di servizi minimi essenziali. In merito a questo, la proposta dell’A.C. ricalca l’accordo collettivo nazionale del 19 settembre 2002, un accordo cervellotico per noi incomprensibile, basato sulla disponibilità delle educatrici e delle insegnanti a fornire in anteprima la loro volontà di partecipazione ad un eventuale sciopero, per poi lasciare in capo alle stesse, (in base alla presenza in servizio), la responsabilità di decidere l’utenza da accogliere o da respingere.
Sempre in capo alle stesse dipendenti, si vorrebbe lasciare il successivo onere di contattare i genitori, invitandoli a tornare a prendere i bambini, qualora la collega del successivo turno abbia aderito allo sciopero.
Sono responsabilità che non possono essere demandate al personale educativo e didattico, perché significherebbe abbandonarlo in difficoltà che l’Amministrazione non sa evidentemente gestire e determinerebbe una rottura di elementi essenziali, come i rapporti di fiducia tra genitori e personale dei S.E.C..
Su questo la RSU si è assunta il compito di valutare la situazione insieme al personale interessato, attraverso un’assemblea prevista per il 29 maggio alla quale sono state invitate tutte le OO.SS..
L'assemblea sarà l'occasione anche per esaminare, con tutto il personale dei S.E.C., la proposta di avviso di mobilità interna conseguente al processo di riorganizzazione dei Servizi Educativi, proposta che presenta varie criticità, riscontrabili in particolare sui criteri per la formazione della graduatoria, ed anche elementi di debolezza.
Considerato infatti, il ritardo con cui è stato avviato il processo di progettazione e riorganizzazione dei servizi, l’indefinitezza delle modalità di condivisione, i troppi elementi di scarsa chiarezza contenuti nel regolamento, la proposta deve essere valutata con attenzione insieme alle lavoratrici dei Servizi Educativi per esprimere un giudizio e/o proposte di variazione che siano condivise.
Ci adopereremo quindi sui fronti aperti, per ottenere il giusto riscontro in termini di partecipazione ed ascolto, per superare le problematiche della contrattazione integrativa decentrata ed anche nel rapporto diretto con le lavoratrici dei SEC insieme alle quali, alla prossima assemblea, condivideremo problematiche, percorsi e strategie atte a fornire le migliori risposte possibili alla loro condizione lavorativa ed all’utenza, convinti come siamo che il terreno di incontro resti quello della RSU, evitando dannosi protagonismi per basse esigenze di bottega.
Unione Sindacale di Base – Comune di Terni