Erogato il saldo della produttività e le PEO per il 2020: una situazione da interpretare…

Perugia -

Nella busta paga del mese di novembre, i dipendenti della Regione Umbria hanno finalmente visto erogato il saldo della produttività, istituto che ha vissuto non pochi ritardi e traversie dovute all’applicazione del nuovo SMVP, e delle PEO per l’anno 2020.

Ciò che si è evidenziato alla verifica dell’applicazione di questi due istituti contrattuali, ha certificato il fallimento del sistema  piramidale e di valutazione del famigerato  “merito” della macchina amministrativa regionale e, ciò che è ancor più grave, ha evidenziato una redistribuzione del reddito e del salario iniqua e discriminatoria.

Parliamo delle schede di valutazione riviste, che hanno rimesso in gioco i dipendenti o li hanno penalizzati, sia per la produttività ed il possibile riconoscimento “dell’eccellenza”, che per le PEO.

Per quest’ultime, l’intervento in extremis concordato dalle O.S. e dalla RSU (a maggioranza) con l’amministrazione regionale, ha addirittura determinato un paradosso eclatante che, seppur limitato nei numeri del personale coinvolto, è sintomatico di come questi due istituti contrattuali, produttività e PEO, siano ormai strettamente legati e dipendenti, negli effetti, ad un SMVP che ha manifestato punti di caduta, malfunzionamento e contraddizioni.

L’accordo per le PEO stipulato il 25/10/2019 è stato integrato al foto finish nella parte economica con ulteriori 75.000 Euro il 20/11/2020, determinando un budget complessivo di € 322.252 a fronte dei € 248.153 inizialmente previsti. Ciò è stato effettuato nel tentativo di ricomprendere tutti coloro che nelle posizioni economiche individuate (alcuni fermi da dieci anni e più), avrebbero avuto il diritto di scorrere nella posizione, ma che ne sarebbero risultati esclusi in seguito alla valutazione “rivista al ribasso” da parte dei propri dirigenti.

Ebbene, la graduatoria di coloro che hanno effettuato lo scorrimento di fascia nel 2020, non solo vede più di 20 colleghi che comunque sono stati esclusi dallo scorrimento auspicato ma, e qui sta il vero paradosso, circa 90 colleghi aver effettuato la progressione economica pur avendola già fatta nel 2017. Ricordiamo che le progressioni hanno riguardato prevalentemente le Cat. D in fine fascia.

Il tentativo di “sanare” le contraddizioni scaturite dalla rivisitazione delle valutazioni ed ai danni dell’accordo sulle PEO, ha prodotto infine un ulteriore paradosso: economie per circa 30.000 euro per progressioni non  assegnate,  risorse  che andranno  celermente  destinate  con un  ulteriore

accordo, al fine di scongiurare la destinazione ad “economie di bilancio”, visto che il Fondo del corrente esercizio è stato chiuso con accordo del 20/11/2020.

Un bel pasticcio insomma, che ha determinato una situazione di forte ingiustizia ed iniquità di accesso alle risorse, seppur indubbiamente importanti alla Regione dell’Umbria, destinate a questi due importanti istituti.

L’USB si adopererà affinché, a partire dalla RSU, si costruisca una proposta ed un percorso praticabile per dirimere le storture e contraddizioni del nuovo SMVP che, fin da subito, abbiamo osteggiato, così come sarà necessario intervenire per ristorare coloro che, non avendo goduto della progressione economica auspicata, e fermi nella posizione economica da addirittura 10 anni, hanno subito oltre al danno anche la beffa. Una situazione in cui c’è ben poco da intrepretare insomma.

Auspichiamo infine che l’anno 2021, che vedrà il “riavvio” dei percorsi per le nuove PEO, tenga in considerazione la necessità di distribuzione delle risorse a partire dalle categorie più basse, con l’obiettivo di accompagnare tutti i lavoratori verso un percorso di carriera ed un ristoro salariale che sia equamente e giustamente distribuito.

 

Perugia, 30 novembre 2020                                             La Federazione USB Regione Umbria