Giro-giro-tondo questo è il contratto più bello del mondo. Ma poi a vederlo da vicino: a chi resta in mano il cerino?

Fosse accaduto qualche anno fa, si sarebbero levate le più grandi contestazioni, si sarebbero costruite barricate, organizzate processioni in Consiglio comunale e davanti all’ufficio del Sindaco.

Oggi invece, nell’era del “tutto si può”, sembra essere diventato possibile anche che i lavoratori delle categorie B e C finanzino, con buona parte della loro produttività, le progressioni ai colleghi della Cat. D i quali, ovviamente, (altro non possono fare) cortesemente ringraziano.

Per carità, non è facile far digerire un rospo del genere ai lavoratori, ma la Uil e, per inerzia, anche la Cisl, firmatarie dell’accordo e del Contratto Decentrato, ce la stanno mettendo tutta attribuendo accezioni positive a ciò che positivo non è!

Così nell’era inaugurata da un’amministrazione di centro-destra al grido “riappropriamoci delle regole e del merito”, le diseguaglianze economiche diventano un valore, le leggi e le regole contrattuali diventano un fastidioso orpello, i “tutori della sicurezza”, tanto cari alla Giunta, vengono umiliati, i pareri del Ministero e dell’Aran ridotti a stelle filanti, utili per il prossimo Natale.

Succede infatti, che mentre la Ragioneria Generale dello Stato attraverso la circolare 15/2019, (confermata anche dal Dipartimento della Funzione Pubblica con nota protocollo n.44366/2019), stabilisce che la percentuale massima delle progressioni orizzontali non possa superare il 50% degli aventi diritto, (tanto che i sindacati nazionali hanno chiesto anche un parere all’Aran, per non esporre gli integrativi al rischio di ricorsi) a Terni questa percentuale arrivi al 70%.

Ma succede anche che, mentre il CCNL stabilisce che la valutazione della performance individuale deve riguardare il “triennio che precede l’anno in cui si attiva l’istituto” delle progressioni, a Terni si decide che è sufficiente valutare solo quella dell’anno precedente.

Ora, oltre alle varie “inesattezze” contenute nel Contratto Integrativo Decentrato firmato al Comune di Terni, che ha ricevuto importanti critiche non solo da USB, ma perfino da qualche fresco assessore, ci ritroviamo a doverci sorbire anche accordi illegittimi e discriminatori, che porteranno la stragrande maggioranza dei lavoratori a rimettere soldi (pensionabili), fino a raggiungere cifre decisamente significative.

In buona sostanza, con questo accordo voluto dalla Uil e dalla Cisl, coloro che in Cat. B e C faranno la progressione rimetteranno un bel po’ di soldi; coloro che invece lo scattino non lo faranno, di soldi, pensionabili, ne perderanno veramente tanti!

L'Amministrazione dal canto suo non ha alcun problema. I soldi infatti sono dei lavoratori e non del bilancio del Comune. Se invece si accertassero illegittimità, i soldi delle progressioni dovrebbero essere restituiti dai dipendenti, senza nessun danno per gli amministratori né per i dirigenti.

Risultato: A chi resterà in mano il cerino? Ai soliti noti, ai lavoratori!

Terni, 17 ottobre 2019 La Federazione USB

Comune di Terni

 

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