La situazione generale in AST appare sempre più preoccupante.
Tutte le aree sono carenti di personale ed il ricorso agli straordinari è ormai prassi consolidata.
Manca un adeguato riconoscimento professionale per i lavoratori che ricoprono da tempo un ruolo specifico, come pure non si intende ancora procedere alla stabilizzazione dei precari.
Le condizioni impiantistiche appaiono sempre più critiche e mettono a repentaglio la sicurezza nei reparti.
Sono numerosi infatti gli impianti che richiedono interventi ed il ricorso ad appalti al massimo ribasso ha provocato innumerevoli deficit di organizzazione e gestione delle lavorazioni.
Anche le terziarizzazioni in atto in tutto lo stabilimento e che interessano logistica interna e servizi, stanno determinando la progressiva perdita di professionalità ed il peggioramento delle condizioni lavorative e contrattuali.
La RAB USB si oppone a questo stato di cose.
Nonostante l’apertura del tavolo per il rinnovo del contratto integrativo, dove insieme all’azienda si era deciso di affrontare tutte le criticità, la gestione dello stabilimento continua ad avvenire in modo unilaterale e repressivo.
Serve una condanna ed una risposta ferma, che sappia rilanciare il lavoro della RSU.
Tale organismo, insediatosi il 5 gennaio e mai ancora convocato, trova forza se riesce ad esercitare il suo ruolo in maniera autonoma dalle segreterie provinciali delle rispettive strutture, sapendosi avvalere anche dell'organizzazione interna prevista dalla legge e dal regolamento.
Tale ruolo deve avere come base il rilancio della mobilitazione dei lavoratori, che vada nella direzione del contrasto della gestione unilaterale aziendale.
Per questo riteniamo non più rinviabile un percorso di mobilitazione di tutta la RSU, anche per evitare rischiose cessioni di sovranità che andrebbero a compromettere l'autorevolezza della Rappresentanza Sindacale Unitaria del sito.