Mario Stirati, sindaco di Gubbio, produce precarizzazione per i lavoratori e la spaccia per una “tutela”
Dopo circa venti anni di lavoro, ritrovarsi con un contratto a termine e una perdita di salario di oltre il 25%, per il sindaco Mario Stirati, è da considerarsi una tutela…un modo elegante per inviare un chiaro messaggio alle tre ex lavoratrici della società “Gubbio Cultura”: "O vi accontentate o rimanete a casa senza lavoro".
Vergognose le affermazioni del sindaco di Gubbio che vuole negare l’evidenza di come, le sue scelte politiche di esternalizzazione dei servizi, producano precarietà per le lavoratrici e lavoratori, spalancando le porte allo smantellamento dell’azienda partecipata del comune di Gubbio.
Troppo facile, per il signor Stirati nascondersi dietro un dito, sbandierando il rispetto della clausola sociale; essa non può essere esclusivamente vincolata al fatto della riassunzione delle lavoratrici nella nuova ditta; decisamente penalizzanti le condizioni che vedono il passaggio da un contratto a tempo indeterminato ad un contratto a termine di tre mesi, senza continuità contrattuale cancellando, così, 20 anni di anzianità di servizio… alla faccia della clausola sociale!
Sono queste le ricadute del modo deliberatamente superficiale con cui è stato stilato il bando di gara; una responsabilità tutta dell’amministrazione comunale che in questo modo manifesta il proprio livello di rispetto e considerazione di cittadini e lavoratori della città di Gubbio.
Ancora una volta poca chiarezza e tanta confusione sugli scellerati metodi adottati da questa amministrazione comunale alla quale chiediamo immediatamente una inversione di marcia, l’abbandono della politica della esternalizzazione dei servizi adoperandosi per la internalizzazione di quelli già esternalizzati, restituendo un futuro all’azienda Eugubina e tranquillità ai cittadini lavoratori.
La strada fin qui intrapresa segna, invece, l’inizio di un percorso di smantellamento della società partecipata; un volgare schiaffo alla città, ai cittadini e soprattutto alle tre lavoratrici licenziate per le quali è doverosa l’immediata riassunzione all’interno della Gubbio Cultura
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