PERUGIA: I SODALI DEL NULLA
L’ossessione di CGIL CISL e UIL nei confronti della USB rasenta il grottesco, in Corte d'Appello a Perugia hanno minacciato il Presidente di ricorrere per condotta antisindacale.
La condotta antisindacale si traduce nel caso di specie perché il Presidente della stessa Corte di Appello ha osato convocare la sola USB su un problema sollevato dalla stessa circa il cattivo funzionamento del programma PERSEO che impedisce la regolare liquidazione dei buoni pasto.
L’anomalia non sta nel fatto che il Presidente della Corte d'Appello di Perugia abbia ritenuto di ascoltare i delegati USB che stavano facendo il loro dovere, l’anomalia sta nel fatto che chi si dovrebbe occupare dei problemi dei lavoratori, non solo non lo fa ma attacca anche coloro che “osano” espletare l’impegno assunti con i lavoratori con la normale diligenza, che tutti i sindacati dovrebbero adoperare.
Vogliamo ricordare a questi signori che la USB Organizzazione Sindacale ampiamente rappresentativa nel Ministero della Giustizia e più in generale nel pubblico impiego ha il diritto dovere di esercitare le sue prerogative sindacali che discendono direttamente dalla legge.
L’incontro con il Presidente era una questione assolutamente avulsa dalla contrattazione e la USB è fiera di avere risolto un problema che affliggeva i lavoratori.
Il non avere firmato quel pessimo CCNL 2016-18 Funzioni Centrali, lesivo dei diritti e della dignità dei lavoratori, pur impedendo alla USB di sedere al tavolo della contrattazione con una norma, che non ci stancheremo mai di rimarcare, antidemocratica, non può impedire di svolgere le proprie prerogative sindacali.
Infatti in base all’art. 7, comma 3, del CCNL 2016-18 hanno diritto a partecipare alla contrattazione le solo le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto.
Norma contrattuale inserita dagli stessi sodali confederali e dai loro complici autonomi allo scopo di reprimere il dissenso che USB esprime rispetto all’arretramento dei diritti svenduti proprio da coloro che dovrebbero ergersi a difensori degli stessi.
Evidentemente i manovratori non vogliono essere disturbati e per impedire ciò tentano di mettere il bavaglio all’unica sigla sindacale fuori dal coro.
Vorremmo dire a costoro di “stare sereni” la USB non si arrende e continuerà a denunciare le malefatte da qualsiasi parte provengano e sicuramente non si fa intimorire da questi atteggiamenti che tra l’altro danneggiano i lavoratori, visto che la burocratica lettera dei “sodali” potrebbe avere, come unico effetto, un irrigidimento del Presidente della Corte di Appello.
Roma, 21 ottobre 2019 USB P.I. Giustizia
Coordinamento UMBRIA