Polizia Locale - USB Comune di Terni: spesso si fa più danno a non ammettere il proprio errore che a commetterlo

Terni -

Sin dai primi momenti dopo la firma del CCNL 2016/18, l'Unione Sindacale di Base rilevava tra le più importanti motivazioni che l’hanno portata a non sottoscriverlo, come nell’impianto del contratto vi fosse un sensibile cedimento sul fronte dei diritti dei lavoratori e come si fosse cercato maldestramente di compensare, agli occhi dei lavoratori, i ridicoli aumenti economici, con l’inserimento nel CCNL di norme invece assolutamente controproducenti.

E tra le scelte fatte, si evidenziava proprio lo spacchettamento dell’ex art. 208 C.d.S. che, di fatto, avrebbe impedito, da lì in avanti, la remunerazione delle incentivazioni, nella maniera più utile al personale della Polizia Locale, a tutto vantaggio di fondi previdenziali, già bocciati dai lavoratori, o dei bilanci delle stesse Amministrazioni Comunali.

Se infatti il capitolo “Previdenza” previsto dal 208 è stato tolto dalla diretta disponibilità degli agenti della P.L. per farlo gestire all'interno del Fondo Perseo-Sirio non lo si deve ad un destino cinico e baro, ma a precise scelte contrattuali.

Se il capitolo “Assistenza” previsto dal 208 è stato tolto dalla diretta disponibilità degli Agenti della P.L., (nonostante il nuovo Regolamento approvato dal Comune di Terni), per essere utilizzato per il Welfare Integrativo previsto all'art. 72 del nuovo CCNL, non lo si deve ad una imprevedibile calamità naturale, ma ad una precisa volontà di quelle OO.SS. che hanno firmato quel contratto indecoroso.

Se il finanziamento delle incentivazioni per il lavoro domenicale e per il prolungamento del servizio in orario notturno, che fino al 2017 avveniva attraverso le risorse derivanti dal 208 CdS, dal 2018 è stato vietato agli Enti in dissesto-compresi quelli che hanno presentato un piano di rientro-, non lo si deve alla cattiveria sadica dell'Aran o dell'Amministrazione Comunale, ma a quanto previsto in maniera chiara nel Contratto Nazionale in questione.

Per questo, se invece di accanirsi in puerili ed inutili giustificazioni, CgilCislUil e Csa-Ospol, si fossero assunte la responsabilità di quello che hanno sottoscritto a Roma ed avessero agito per attutire il danno, attraverso le forme proposte dal tavolo paritetico aperto al Comune di Terni, (ove anche USB era presente), probabilmente avrebbero fatto non solo miglior figura, ma sarebbero andati incontro anche alle esigenze che i servizi esterni della P.L. richiedono per poter garantire al meglio la tutela dei cittadini. Servizi ricordiamo, verso i quali lo stesso Prefetto della Provincia di Terni non ha lesinato apprezzamenti, invitando l'Assessora al Personale a tutelarli come meglio fosse possibile.

Invece, tra patetici atti di solidarietà al contrario ed ancor più assurde richieste di pagamento di incentivazioni, per le quali ricordiamo il contratto vieta anche il solo finanziamento, ci si trova dentro una giostra nella quale chi tira la carretta sono sempre i lavoratori, mentre chi si diverte a fare “accademia” sono proprio quegli attori che invece dovrebbero difenderli.

Se i paladini dei sindacati firmatari si fermassero a riflettere, scoprirebbero che le risorse necessarie al finanziamento dell'incentivazione per il servizio esterno per il personale della Polizia Locale, prevista dall'art. 56 quinques del contratto, potrebbero arrivare dai tanti pensionamenti che avverranno, in conseguenza a quota 100, nel nostro Ente già dal prossimo mese di giugno.

Se invece di restare con la mente ingessata, avvitandosi dentro improbabili giochi di prestigio, per nascondere errori commessi a livello nazionale, si ammettessero quegli errori e ci si impegnasse per chiudere prima possibile il Contratto Integrativo Decentrato, si potrebbe iniziare anche verificare ogni possibilità per attivare nuove progressioni orizzontali, già da gennaio 2020.

Non vorremmo che dopo il danno, arrivasse anche la beffa!