SE NE FACCIANO TUTTI UNA RAGIONE.

Terni -

La grave crisi economica che si trova a vivere il nostro Comune, impone una riflessione attenta per non rischiare di aggravare la situazione di estrema difficoltà che già il personale si trova ad affrontare.
Il piano di rientro dal pre-dissesto, obbligherà infatti la Giunta ad assumere alcune scelte sicuramente dolorose che non lasceranno indenni le nostre lavoratrici ed i nostri lavoratori e che, anzi, già in alcuni settori si stanno manifestando attraverso decisioni che coinvolgono il personale in maniera diretta.
Oltre alla totale privatizzazione del servizio di refezione scolastica, avvenuta al termine di un percorso di partecipazione tanto sbandierato, quanto sbrigativo e puramente di facciata, anche sui Servizi Educativi (nidi, centri per bambini e scuole dell'infanzia) incombe l'ombra del ridimensionamento, a partire dalla chiusura e dalla statalizzazione del 50% delle scuole, che comporterà lo spostamento del personale, con cambio nei fatti di mansioni, conseguente perdita di indennità ed aumento dei carichi di lavoro. Di contro ancora nessuna traccia dei promessi incrementi dei servizi della fascia 0 – 3 anni, né della rimodulazione delle fasce ISEE e delle relative tariffe, azioni entrambe fondamentali per rilanciare e promuovere i S.E.C..
Anche l’applicazione della pre-fornero, per la cui attuazione l’Ente ha già chiesto un parere al Ministero della Funzione Pubblica, se dovesse essere messa in atto, determinerà un’ingiusta perdita economica per chi sarà obbligato ad accedere alla pensione, un aumento dei carichi di lavoro per chi resta in servizio e, per effetto della legge di stabilità, una nuova riduzione del fondo del salario accessorio che, come ricordiamo ha già scontato una sforbiciata di oltre 260.000 €, a cui si aggiungeranno altri tagli già per il 2016.
A proposito del salario accessorio, ancora non è stato inviata alle organizzazioni sindacali la costituzione del fondo, atto di competenza dell’A.C. e che ogni anno veniva consegnato entro luglio, ad eccezione del 2015, in cui ciò è avvenuto a settembre: sembrerebbe che questo ritardo sia dovuto ad un problema burocratico, ma è ovvio che in queste condizioni ogni ritardo rispetto al consueto desta preoccupazione.
Sarebbe anche giunto il tempo di un nuovo accordo riguardante il processo avviato con le progressioni orizzontali, che preveda, in primo luogo la correzione del grossolano errore fatto dalle OO.SS. al momento della firma del contratto decentrato, nel quale si prevede uno sbarramento al 50% rispetto agli aventi diritto, non richiesto da nessuna normativa.
Basti vedere l’accordo che solo pochi giorni fa è stato firmato alla Provincia di Terni dalla RSU e da alcune OO.SS. dove, nell’arco dei due anni tutto il personale, (75% nel 2016 e il rimanente 25% nel 2017), potrà essere destinatario del cosiddetto  “scattino”.
È incredibile che quelle stesse OO.SS. nel traversare C.so Tacito, pratichino politiche e soluzioni così diverse e così contrastanti. E’ altrettanto evidente che dove la RSU funziona e viene messa in condizione di lavorare, ed alla Provincia di Terni è così, i migliori risultati possibili per i lavoratori si portano a casa.
In Comune, purtroppo sembra esserci una volontà pervicace da parte di qualcuno affinché la RSU non esplichi le sue funzioni, volontà che si concretizza, ad ogni convocazione, con l’assenza della maggioranza dei componenti tanto da non raggiungere da tempo il numero legale ed impedendo nei fatti a questo organismo di esercitare il ruolo che gli spetta, un ruolo di rappresentanza generale e di tutti i lavoratori, iscritti e non.
Come USB continuiamo a chiedere a tutti i membri che la RSU si incontri, che produca discussioni e proponga soluzioni. Abbiamo prodotto documenti e fatto proposte, ma sempre senza esito.
Riteniamo inaccettabile che su questioni di particolare delicatezza, come la riorganizzazione dei S.E.C. o la refezione scolastica, la RSU non sia stata in grado di avere un ben che minimo ruolo. Persino in un'occasione storica per l’Ente, i lavoratori ed il territorio, quale la dichiarazione dell'avvio della procedura di pre-dissesto, è stato di fatto impedito alla RSU di assumere una posizione ed esprimere considerazioni, per l'assenza di numerosi componenti.
Sembra che le roboanti dichiarazioni sulla grande importanza attribuita alla RSU, fatte da alcuni vivaci protagonisti durante la campagna elettorale per il rinnovo di questo organismo, abbiano perso valore, o forse non lo hanno mai avuto.
Illuminante è stato l’incontro avvenuto il mese scorso, quando CGIL CISL e UIL, si sono rifiutate di sedere allo stesso tavolo con l’USB per discutere con l’A.C. delle problematiche derivanti dall’annunciata riorganizzazione dei SEC, ed hanno preteso, tra l’imbarazzo del Sindaco e dell’Assessore, tavoli separati.
I comunicati stampa successivi hanno mostrato due visioni totalmente opposte. Mentre l’USB esprimeva forte preoccupazione, CGIL e UIL esternavano larga soddisfazione chi per i risultati ottenuti sulla refezione scolastica e sulla nuova struttura dei Servizi Educativi. Che poi questa loro soddisfazione sia stata pesantemente criticata soprattutto dai coordinamenti dei genitori dei bambini (Commissari Mense e Co.Sec), è un fatto che rimettiamo senza ulteriore commento.
È del tutto evidente quindi, che CGIL CISL e UIL vogliono accreditarsi come interlocutori unici verso questa Amministrazione, che da parte sua sembra accettare di buon grado tale ipotesi, in maniera tale da confrontarsi con interlocutori  ”privilegiati” e, quanto accaduto per i SEC, ne evidenzia i reali motivi.
Noi continuiamo a pensare che sia un grave errore, in particolare da parte di un’Amministrazione in forte difficoltà, che avrebbe bisogno di tutto fuorché di giocare ad escludere chi critica e chi non si allinea.
Ovviamente continueremo ad esercitare il nostro ruolo come sempre fatto, senza farci intimidire. Continueremo a denunciare e contrastare un approccio “ragioneristico” e miope alle partite del salario accessorio e della riorganizzazione dei servizi dell’Ente. Continueremo a chiedere di valutare più attentamente le condizioni ed i carichi di lavoro ed anche la qualità espressa dalle stesse figure dirigenziali.
Continueremo ad affermare che l’organizzazione voluta dall’ex Assessore al personale è del tutto sganciata dalla realtà e sta producendo forti criticità nei servizi, riuscendo anche a mettere i dirigenti l’uno contro l’altro, così come i funzionari.
Continueremo a parlare del fallimento degli Uffici di Staff, che non hanno prodotto nulla di tangibile.
Perché siamo certi sia possibile fare di più e meglio per fornire ulteriori e più efficaci risposte ai lavoratori ed ai cittadini
L’USB continuerà ad esserci, nonostante l’evidente azione di mortificazione della RSU, scelta della quale le responsabilità, siamo certi, si renderanno evidenti agli occhi dei lavoratori.

USB P.I. COMUNE DI TERNI