SERVIZI EDUCATIVI COMUNALI USB DENUNCIA: L'ANDATURA DEL GAMBERO
Il cambio di passo annunciato in conferenza stampa nella giornata di ieri da Assessora e Dirigente, appare piuttosto come una marcia indietro sui Servizi Educativi Comunali.
I SEC ricomprendono scuole dell'infanzia, asili nido e centri educativi, sul cui lavoro quotidiano, nel corso della conferenza stampa, non è stata spesa neanche una parola. Quel lavoro quotidiano che il personale svolge, comunque in maniera egregia, pur tra sempre maggiori difficoltà, sempre sotto pressione e senza il supporto (quando non l’intralcio) di chi dovrebbe svolgere un ruolo di organizzazione e coordinamento.
È necessario che chi è deputato a prendere le decisioni, non si defili di fronte alle situazioni complicate, facendosi scudo di numeri e formule, ma soprattutto lo faccia con cognizione di causa, con una conoscenza reale, profonda e non solo teorica del lavoro educativo.
USB ritiene ormai non più rinviabile la messa in trasparenza di troppe situazioni critiche che mettono a rischio il funzionamento dei servizi, minando di fatto la loro stessa sopravvivenza. Da tempo abbiamo denunciato il sospetto che l’indebolimento dei SEC iniziato qualche anno fa, stia di fatto progressivamente proseguendo. Non si spiegano altrimenti i continui dinieghi rispetto alle sostituzioni del personale assente, che costringe insegnanti ed educatrici a prolungamenti di orario di lavoro, utilizzo di ore contrattualmente dedicate alla formazione per coprire l’assenza della collega, svolgimento di attività educativo-didattica in condizioni di stress, anche a causa del reiterato superamento del rapporto adulto/bambini previsto dalla legge e che la stessa Assessora riconosce.
Riteniamo che sostenere la genitorialità, sia in primo luogo occuparsi di far funzionare al meglio i servizi, rendendoli più adeguati alle esigenze delle famiglie, esigenze che sono principalmente di tipo lavorativo, economico ed educativo. Sul versante educativo, il personale dei SEC è altamente qualificato professionalmente e continuerà ad esserlo se non sarà costretto, come ora sempre accade, a sacrificare la formazione per consentire a qualcuno di fare bella figura, presentando magari gli enormi risparmi ottenuti sulle spalle delle lavoratrici, con la drastica riduzione delle ore di supplenza ed il conseguente maggior carico di lavoro per il personale.
Rispetto alle esigenze lavorative ed economiche delle famiglie, la strada maestra da percorrere, indicata anche dalle risultanze dei tavoli partecipativi, già infinite volte richiamati, è quella prioritariamente della riorganizzazione dei servizi esistenti, prevedendo fasce orarie di frequenza e la conseguente rimodulazione del sistema tariffario.
Per sostenere davvero la genitorialità, servono scuole dell’infanzia, asili nido e servizi educativi che, giorno dopo giorno, costruiscano un percorso ed un rapporto con i bambini in sinergia con le loro famiglie, durante l'orario di lavoro dei genitori.
Servono risorse per materiali didattici, manutenzione delle strutture, sostituzioni in caso di assenza del personale educativo e didattico sistematiche e certe.
Occorrono domande di iscrizione con informazioni chiare e prive di frasi ambigue, senza criteri di accesso discriminatori che generano esclusioni e graduatorie di ammissione pronte in tempi congrui.
Solo consolidato tutto ciò, si può pensare a nostro avviso di offrire servizi aggiuntivi quali sono in effetti i laboratori pomeridiani o le altre analoghe iniziative.
Tutto il resto è pura propaganda, giocata sulle spalle delle operatrici ed operatori dei SEC.
USB, sempre attenta alle problematiche di questi servizi strategici, si è ancora una volta attivata con le proprie componenti in RSU, affinchè le crescenti ed emergenti problematiche sofferte dai SEC, possano essere oggetto del confronto a tutto campo nell’organismo di rappresentanza di tutti i lavoratori che ne discuterà proprio alla riunione convocata per la prossima settimana.
Ci spiace dover riportare l’Assessora alla cruda realtà e ci permettiamo di suggerirle di indire conferenze stampa anche e soprattutto per promuovere i S.E.C., prima e durante il periodo di iscrizione.
Questa sì sarebbe cosa sana e giusta!