Una sentenza che rende giustizia ai lavoratori della Busitalia Umbria
Avremmo potuto pubblicare questo intervento alcuni mesi fa, appena saputo che La Corte di Appello aveva accolto il nostro ricorso contro le continue sanzioni disciplinari ed atti discriminatori nei confronti del nostro dirigente sindacale, rappresentante legale della federazione USB Lavoro Privato dell’Umbria, instancabile compagno punto di riferimento in tutta la regione. Ma abbiamo voluto attendere le motivazioni, finalmente giunte (e che alleghiamo).
L’intimazione delle sanzioni disciplinari, come abbiamo sempre sostenuto, sono del tutto strumentali. Il solo fine era quello di denigrare Liviabella, il suo operato sindacale, il lavoro di USB sul territorio insieme a tutti i lavoratori e cittadini che lo hanno sostenuto partecipando alle numerosissime mobilitazioni in azienda e su tutto il territorio della Regione Umbria.
Si intendeva fare di Liviabella il solito sindacalista in cerca di qualche privilegio, che urla a sproproposito, diffama l’azienda dicendo falsità, praticamente uno scansa fatica che non fa neanche il suo dovere nell’espletare un servizio pubblico essenziale.
La Corte di Appello affermando la verità processuale, ha ribaltato completamente questi intenti.
Liviabella è un lavoratore che esercita con correttezza il suo diritto costituzionale alla critica; alla guida, conosce l’importanza del servizio che pubblico che svolge; le sanzioni sono da ritenere illegittime.
Abbiamo sempre sostenuto Gianluca con la stessa stima che tutti i lavoratori hanno sempre a lui riservato, per tutti coloro che lo conoscono, la verità era palese. Siamo soddisfatti che la Corte di Appello abbia sancito dei principi molto importanti che restituiscono energia a tutti i cittadini e delegati sindacali che conducono il conflitto esprimendo il proprio pensiero con forza e schiettezza.
Non saranno sufficienti le ulteriori delazioni di quelle OO.SS. già mobilitate, a soccorso della società Busitalia Umbria, che in queste ore seminano traduzioni di loro comodo per reprimere la soddisfazione dei lavoratori verso questa sentenza tentando di vanificarne gli effetti…sono scenari rituali che conosciamo bene; i lavoratori tutti sono a denunciarne la pochezza e meschinità...nulla ci sorprende più.
Continueremo a lavorare con l’intento di portare le relazioni industriali all’interno di un quadro corretto e franco senza mai rinunciare alla nostra determinazione di essere dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori.
Coordinamento Nazionale USB Lavoro Privato, settore TPL