UNITI PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI E DEI SERVIZI PUBBLICI ESSENZIALI
La Federazione provinciale dell’Unione Sindacale di Base condanna senza mezzi termini l’intenzione, messa in campo dal Comune di Terni, di vendere il 15% delle azioni di ASM nel SII in favore della società Umbriadue Scarl, di proprietà di Acea.
Anche a Terni, come nel resto del Paese e come ben presto avverrà in tutta l'Umbria, stiamo assistendo al tentativo messo in campo dalla speculazione privata, con l'aiuto fattivo delle forze politiche al governo delle Istituzioni, di acquisire il controllo dei beni primari e pubblici, favorendo l'espansione di grandi imprese anche a capitale pubblico come Acea, nella direzione della costruzione di una grande multi-utility simile ad esperienze collaudate come quelle di Hera.
Non possiamo tollerare che i dissesti finanziari e i disavanzi di bilancio dell’Amministrazione Comunale siano colmati cedendo la gestione di un bene comune essenziale come l’acqua che, invece, deve tornare ad essere nella piena disponibilità di tutti i cittadini e di chi vi lavora per la sua gestione ed erogazione.
Per questo nel 2018 la USB promosse, insieme ad altre forze sociali e politiche, una raccolta firme per l'indizione di un referendum per l'abrogazione dell'articolo 81 della Costituzione, fortemente voluto da chi oggi cerca non a caso di svendere un patrimonio strategico come quello della gestione dei servizi pubblici, dandolo in mano alla speculazione finanziaria.
Negli ultimi incontri fatti con la dirigenza di ASM, alle nostre affermazioni circa l'importanza nel continuare ad avere un'azienda pubblica che gestisse i servizi essenziali, anche con politiche di rilancio e di rafforzamento, nella direzione di un coinvolgimento maggiore dei cittadini nelle scelte, ci siamo sentiti dire che l'Azienda era strategica per il Comune e per l'intero territorio: prendiamo atto che per l’attuale Giunta comunale evidentemente non è così.
Dobbiamo sfatare il mito dell'autoregolamentazione dei mercati e della gestione privata come l’unica efficace e risolutrice delle diverse problematiche che si legano alla distribuzione dei servizi pubblici essenziali.
Dietro l'idea di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi, si celano in realtà forti speculazioni e corse al massimo profitto che determinano aumento dei costi per i cittadini, il peggioramento evidente della qualità dei servizi e la messa a rischio delle condizioni lavorative e salariali degli operatori.
Per questi motivi la Federazione provinciale dell’USB parteciperà al presidio di martedì pomeriggio, organizzato dal Comitato NO INC presso la sala del Consiglio comunale.
E’ ora che i cittadini ed i lavoratori si uniscano nella difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici essenziali, dai quali dipende il pieno riconoscimento degli stessi diritti costituzionali di cittadinanza.
Terni, 08 dicembre 2019 La Federazione USB Terni