USB, no ai tagli praticati dal Comune di Terni ai servizi di trasporto per disabili
Leggiamo con sdegno e preoccupazione dalla stampa locale, le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione comunale ternana al taglio di trecentomila euro ai trasporti pubblici e per disabili, nel silenzio assordante dei sindacati che hanno di fatto avallato la scelta.
Ci chiediamo, come siano state pensate le politiche ambientali di questa amministrazione se, per far fronte alle necessità del piano di riequilibrio finanziario, si tagliano i fondi per la mobilità ma, soprattutto, dove sia finita quella sensibilità che dovrebbe essere propria di una giunta che si professa appartenere alla sinistra, se tali tagli toccano il diritto alla mobilità delle persone più svantaggiate verso cui tutta la politica dovrebbe sentire la responsabilità della massima tutela.
Eppure il Sindaco era stato chiaro su questo aspetto ed invece dobbiamo denunciare l’ennesima scelta che evidenzia una linea politica che sta scientemente riducendo lo stato sociale a carico del Comune. Questo è gravissimo, perché in tal modo si scarica il peso della crisi finanziaria sui lavoratori e soprattutto sulle fasce più deboli e svantaggiate del territorio.
Una linea che sembra non tener conto neanche di alcune sentenze che hanno già interessato, per lo stesso motivo, altri capoluoghi del Paese e che hanno fatto riferimento semplicemente alla Costituzione ed in particolar modo all'art.38, che disciplina la tutela dei servizi sociali non subordinandoli, pertanto limitandoli, alle disponibilità finanziarie ed alle esigenze di bilancio delle amministrazioni.
Si segua questa strada, anziché costruire manovre di rientro che colpiscono le fasce più deboli della comunità.
La nostra Regione si trova al collasso del trasporto pubblico: la privatizzazione “de facto” di Umbria Mobilità si sta dimostrando pericolosa per la tenuta dei servizi, dato che l'obiettivo del profitto più alto ha la meglio sulla natura pubblica del servizio offerto.
Se mettiamo questo in relazione con i tagli dei fondi comunali per il trasporto pubblico preventivati e già ampiamente praticati dal Comune di Terni rischiamo, in prospettiva di breve termine, il collasso di una parte essenziale di un sistema che garantisce i diritti di cittadinanza e le libertà costituzionali, quali sono il diritto alla mobilità ed allo studio.
Sarebbe necessario che la Conferenza delle Regioni e dei Comuni inizi una forte battaglia politica, in parlamento e fuori di esso, per il ripristino dell'art. 81 della Costituzione come originariamente previsto, ed anche contro leggi di Stabilità che perseverano con tagli ai danni del sistema delle autonomie locali, che strangolano le pubbliche amministrazioni e le costringono a piani di rientro che mettono a repentaglio la tenuta sociale dei territori.
Solo agendo così si potrà tornare a programmare il futuro della comunità dentro uno spirito di avanzamento collettivo.
Ecco perché ci preoccupa il pedissequo richiamo alla legge da parte dell’amministrazione comunale.
Un elemento che lascia inevitabilmente spazi di lettura densi di dubbi sul reale disegno pensato dalla nostra classe dirigente politica.
Anche l’attacco ai Servizi Educativi, che l’USB ha già avuto modo di stigmatizzare duramente, è posto nel solco miope di una politica che, evidentemente, non pone tra gli obiettivi primari ed istituzionali la salvaguardia dei servizi pubblici, dei beni comuni e la tutela delle classi sociali più deboli e svantaggiate.
La Federazione USB
USB Federazione Provinciale di Terni