USB: No alla svendita dell’acqua ad Acea
Ieri la Federazione dell’Unione Sindacale di Base ha incontrato la dirigenza di ASM S.p.A. e dall’incontro è emerso sostanzialmente quello che si prefigura come l'assalto di Acea alla diligenza dell'acqua pubblica.
La manovra messa in campo da ASM e dal Comune di Terni, rientra in una piena logica finanziaria di risanamento, ma non vede un piano industriale concreto che sappia guardare nella prospettiva della salvaguardia e del rilancio dell'Azienda in termini di produttività, di qualità dei servizi erogati e delle condizioni lavorative degli operatori.
Soprattutto non guarda all'aspetto politico fondamentale, quello della salvaguardia della gestione pubblica dei beni comuni.
Le rassicurazioni della dirigenza ASM in merito alla bontà di tale manovra, non sono sufficienti a dare risposta alle domande che abbiamo posto.
Quale sarà la prospettiva per il Comune di Terni nel SII, stante la situazione debitoria importante? I 10,5mln che ACEA trasferisce ai comuni della provincia per risanare la propria posizione nel consorzio, possono divenire il primo passo per il futuro acquisto delle loro quote?
Per questi motivi per noi l’acquisizione di AMAN da parte di ASM è pericolosa.
Per USB la crescita delle quote ACEA, che diverrà socio al 40%, significa un ulteriore passo avanti nella gestione privatistica del SII e un passo gigante verso la privatizzazione della gestione del servizio idrico e in prospettiva di ASM.
Abbiamo chiesto alla dirigenza di ASM di prendere in considerazione la proposta avanzata dal comitato NoInc in merito all’azionariato diffuso.
Queste sono tutte domande a cui principalmente deve rispondere il Sindaco di Terni e l’intera maggioranza del governo cittadino, perché i diretti responsabili di un eventuale scenario come quello che per noi si prospetta sono essenzialmente loro.